giovedì 26 gennaio 2012

NO A LICENZIAMENTI E RISTRUTTURAZIONI, CONTRO IL GOVERNO MONTI, SOSTENIAMO LO SCIOPERO DELL'USB!


Il governo Monti indossa guanti bianchi, ma impugna il machete per colpire fino in fondo le classi popolari, trasferendo, come prima e più di prima, la ricchezza prodotta da chi lavora ai profitti della grande borghesia finanziaria e industriale.
Se il governo del padrone Berlusconi aveva massacrato i lavoratori con i tagli della spesa pubblica, dei servizi sociali, dei diritti, delle pensioni e dei salari, il governo Monti fa piazza pulita di quel poco che restava con il massacro finale delle pensioni, la privatizzazione dei servizi. con le tasse dirette e indirette (2.000 euro all’anno di costo in più per ogni famiglia),
Monti massacra non solo la classe lavoratrice, ma le classi medio basse con misure che peggiorano la qualità del loro lavoro e dei loro redditi, introducendo in tutti i settori la giungla capitalista: tutti contro tutti. “Dividi e dominerai” dicevano gli antichi romani: è quello che fa Monti per garantire le rendite alla classe padronale.
Il governo ha ora lanciato l’ultimo attacco ai diritti dei lavoratori: la ministra Fornero imbroglia le carte ma gli obbiettivi finali sono: cancellare o aggirare l’articolo 18 (un sacrosanto elemento di civiltà sociale), ridurre le tutele garantite dalla cassa integrazione, deresponsabilizzare le aziende che ristrutturano della sorte futura dei loro dipendenti, lasciati a se stessi, o, nel migliore dei casi, a un miserevole sussidio di disoccupazione.
Nella recessione economica in cui stiamo precipitando, si vuole dare ai padroni, mano libera sull’uso della manodopera, regalando loro la piena libertà di licenziare, ristrutturare, chiudere le aziende, senza sottostare a nessuna regola.
In questo quadro non si capisce che cosa vadano a trattare le tre confederazioni sindacali, se non la svendita degli ultimi diritti; vanno alla trattativa col cappello in mano senza chiamare all’unità e alla lotta, i lavoratori.
Per non parlare della Fiat dove Marchionne ha gettato l’ultima maschera: la Fiat andrà negli USA e l’unica cosa certa è un altro anno di cassa integrazione e zero produzione per Mirafiori; il contratto nazionale di lavoro per il comparto dell’auto non c’è più e la Fiom e i sindacati di base sono messi fuori dalla fabbrica, con l’avallo di tutte le grandi forze politiche, del governo nazionale e di quelli locali (vergogna)!
E’ possibile trovare la forza tutte e tutti insieme per dire:
No al governo dei padroni, No alla Confindustria. No alla propaganda martellante e falsa dei giornali. No alle forze politiche e sindacali che legano le mani ai lavoratori.
o SI’ alla lotta unitaria di tutte le categorie, di tutti settori sociali colpiti dall’aggressione del governo.
o SI’ alla costruzione di uno sciopero generale per difendere: pensione, salari, diritti, servizi pubblici, sanità e scuola per tutti e un vero contratto nazionale.
o SI’ ai diritti sindacali, sì ai sindacati veri in fabbrica e non agli strapuntini dei padroni.
Per questo Sinistra Critica sostiene
lo sciopero e la manifestazione nazionale dell’Unione sindacale di base del 27 gennaio e invita le lavoratrici e i lavoratori a parteciparvi;
la manifestazione nazionale dell’11 febbraio della Fiom e le iniziative si sciopero che questa federazione organizza nel prossimo periodo.

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