lunedì 4 maggio 2009

ELEZIONI FIRENZE

SINISTRA CRITICA CON DE ZORDO
Il Quadro politico nazionale ci ha spinto circa un mese fa a prendere le distanze dal progetto neo identitario che vuole sotto un unico insegna l’unione delle forze comuniste. Progetto che nasconde dietro una simbologia radicale - la falce e martello appunto - una continuità progettuale e politica che ha caratterizzato la linea politica delle due principali forze che compongono il cartello elettorale, Prc e Pdci, quella, cioè, di un riformismo forte che possa governare il capitalismo senza mai mettere in discussione, fino in fondo, il superamento dello stesso e pensare ad una reale alternativa di società. Abbiamo più volte ribadito la debolezza di Rifondazione Comunista rispetto alla sua capacità di creare radicamento territoriale e sociale vivendo, dalla Bolognina in poi, di rendita elettorale che una parte del PCI le aveva lasciato in eredità, non curandosi però a sufficienza del suo continuo deteriorarsi ed assottigliarsi. Una politica improntata sull’elettoralismo e su un istituzionalismo a tutto campo (parlamentari, consiglieri ed assessori, regionali e comunali) che ha via via liquidato la politica reale, fatta invece di radicamento sociale e di costruzione lenta e paziente di movimenti e forme associate che ridessero forza al nuovo e tanto auspicato movimento operaio. Oggi, dopo un ventennio di “rifondazione”, la sinistra sconta una distanze enorme dai soggetti sociali del conflitto, una sempre maggiore estraneità dai luoghi di lavoro - nuovi o tradizionali che essi siano - ed una difficoltà di comunicazione e di dialogo con le nuove forme dell’agire politico. La prospettiva non cambia sul fronte locale: a Firenze nonostante cinque anni di opposizione alla Giunta Domenici, Rifondazione ed un pezzo della sinistra sosterrà la candidatura a sindaco di Valdo Spini entrando a far parte di una coalizione che fra le altre forze annovera anche i Repubblicani Europei ed allineandosi, di fatto, al progetto ed alla logica che li ha portati al raggruppamento elettorale delle europee. In realtà la stagione di opposizione del Prc a Firenze è venuta meno già da tempo e precisamente con l’ingresso nella Giunta Martini prima e nel Governo Prodi poi. Scelte che hanno messo in evidenza le contraddizioni del Prc anche a livello cittadino. Ci sembra chiaro, quindi, che il sostegno a Spini sia il naturale prosieguo di una politica che non va oltre l’orizzonte governista e “dell’alternanza propedeutica all’alternativa” di bertinottiana memoria. Ci chiediamo, a tal proposito, se Valdo Spini e tutta la sua coalizione manterranno una linea di alternativa al PD oppure, come qualcuno già mormora in città, si appresterà a diventare la stampella sinistra della probabile Giunta Renzi… Di tutt’altra natura ci sembra invece il lavoro di opposizione svolto da De Zordo e dai militanti della lista perUnaltracittà: una lista aperta, plurale e di genere; una lista che punta a valorizzare le attività sociale dei singoli candidati e delle singole candidate piuttosto che una lista composta dal “partito degli assessori”. Un profilo, quindi, chiaro di opposizione alla giunta di Centrosinistra ed alle politiche neoliberiste di aggressione al territorio ed ai beni comuni: dalla tranvia alla Tav, dall’inceneritore all’acqua bene comune, dalla difesa del diritto alla casa ai migranti. Sulla base di questo chiaro profilo di opposizione al PD di Matteo Renzi (profilo mantenuto anche in un eventuale turno di ballottaggio) e riscontrando lo sforzo nel tentativo di dare alle liste unità e pluralità ma anche un rigore sul programma e sulla scelta delle candidature, Sinistra Critica sosterrà De Zordo e la lista perUnaltracittà. Un sostegno esterno che caratterizzeremo però con alcuni punti programmatici come il lavoro, la crisi economica e la questione ecologica, punti centrali nel nostro programma politico e sui quali abbiamo riscontrato la possibilità di aprire tavoli pubblici di discussione con l’obiettivo di un lavoro comune che possa andare ben oltre la contingenza elettorale, per costruire una resistenza sociale unitaria e che possa dare il contributo per una mobilitazione di massa e dal basso, nel pieno rispetto delle differenze politiche dei singoli gruppi che pur ci sono ma con obiettivi immediati chiari ed unitari.



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